La pianta di lentisco
Con il nome botanico di Pistacia Lentiscus, il lentisco appartiene alla famiglia delle Anacardiacee. È un arbusto cespuglioso sempreverde di facile coltivazione che può arrivare al massimo di 3 metri, fa parte della macchia Mediterranea.
L’olio di lentisco veniva utilizzato già nell’antichità e ogni Paese aveva le sue tradizioni popolari.
In Sardegna veniva usato l’olio ricavato dalle sue bacche sia per insaporire i piatti della cucina tradizionale al posto del più costoso olio di oliva, sia come elisir di longevità e benessere.
Per preparare l’olio di lentisco bisogna prima di tutto raccogliere le bacche mature, a novembre. La raccolta non è semplice: si passa infatti in mezzo a cespugli fitti di vegetazione selvatica e si raccolgono a mano con il tradizionale metodo dello sfregamento, lasciando così inalterati i rami, per nuove fruttificazioni.
Una volta raccolte vanno pulite e si inizia con l’estrazione per spremitura dell’olio. I resti, foglie e scarti vanno rigettati nel terreno.
Il metodo migliore per ottenere l’ olio di lentisco è quello della spremitura a freddo. Questo metodo è il migliore per ottenere un olio di ottima qualità. Il prodotto spremuto a freddo conserva tutte le proprietà originali e permette di creare un olio ricco di componenti fenolici.
Nell’olio di lentisco la quantità di acidi grassi monoinsaturi è superiore rispetto a qualsiasi altro olio di origine vegetale, mentre il contenuto di acidi grassi saturi è molto limitato. Si compone di:
• 55,3% omega 9 dell’acido oleico
• 19,5% di acido palmitico
• 21,4% omega 6 e omega 3 dell’ acido linoleico
• 2,1% di acido palmitoleico
• 1,7% di acido stearico
Contiene anche tannino per la rigenerazione dei tessuti, ideale in presenza di lesioni o bruciature.
All’olio di lentisco vengono attribuite tantissime proprietà:
• favorisce la regolarità intestinale
• cura alcune patologie gastriche
• aiuta a curare la gastrite perchè depotenzia il battere l’Helicobacter pylori, batterio che ne è la causa, grazie alle sue qualità antisettiche e antibatteriche
• regolarizza il colesterolo e agisce positivamente sui trigliceridi
• allevia i disturbi da reflusso gastrico e da ernia iatale
• aiuta a sedare le infiammazioni delle vie aeree, sedare la tosse
• previene la formazione di placca in caso di gengiviti e afte, e combatte l’alitosi. Si usa facendo risciacqui e gargarismi
• ha un’azione antitumorale: sembra che l’olio di lentisco abbia una efficacia antitumorale nel combattere le cellule di alcuni tumori.
L’ olio di lentisco si può utilizzare in tantissimi modi.
Usato esternamente questo olio è un vero toccasana. Si applica sulla pelle per lenire alcuni disturbi dermatologici comuni, come irritazioni, dermatiti e psoriasi. Tutto questo grazie alla proprietà antinfiammatoria e antisettica.
In particolare l’olio ha la capacità di:
• aiutare la cicatrizzazione delle ferite evitando il formarsi di infezioni
• ridurre il prurito causato dalle punture di insetto
• riequilibrare e rigenerare la pelle, anche la più sensibili e affetta da dermatiti, grazie alle sue proprietà lenitive
• ridurre i radicali liberi grazie all’azione antiossidante
Prima ancora di essere apprezzato per le tante proprietà terapeutiche è stato usato fin dall’antichità come olio per insaporire le pietanze: soprattutto nel bacino del Mediterraneo e in Sardegna viene ancora utilizzato nella cucina tradizionale – soprattutto sarda e pugliese – come olio da condimento al posto dell’olio di oliva.
Si usa per condire le verdure crude e cotte, per accompagnare pietanze a base di formaggio, ma anche per realizzare ottime fritture o arricchire zuppe e minestre
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